domenica 28 settembre 2008

EUREKA! LA BARCA GALLEGGIA.

Eureka dal greco "ho trovato !" non è un'espressione coniata dal grande attore comico woody allen bensì da un grande scienziato del passato , tale archimede.Questa parola fu esclamata nel momento in cui Archimede scoprì che si poteva calcolare il volume di un corpo di forma irregolare misurando il volume dell'acqua che veniva spostata quando il corpo veniva immerso.



Avete capito bene questo fondamentale principio della fisica è stato scoperto da un signore dell'antica grecia e tutt'oggi come qualunque principio della fisica che si rispetti è ancora valdo.

Su tale principio come è ovvio si basa anche il galleggiamneto di una barca a vela.
Come potrete notare dalle due figure per poter capire il fenomeno dobbiamo rifarci alla forza(per chi non conoscesse il concetto vada a rivedere il mio post precedente).
In base a tale principio i corpi immersi nell'acqua ricevono una spinta FA verso l'alto uguale al peso del liquido spostato.
Ricordiamo però, che tutti i corpi sono soggetti ad un'altra spinta FP dovuta al loro peso.
Quale di queste due forze contrarie prenderà il sopravvento?
Basta riflettere che la prima delle due forze è in rapporto con il volume dell'acqua spostata e quindi con il volume del corpo,mentre la seconda è dovuta al peso del corpo.perciò i corpi di grande volume e di piccolo peso tendono a galleggiare ,mentre quelli di piccolo volume e grande peso affondano.
L'equilibrio si verifica quando il corpo pesa per unità di volume ,esattamente quanto l'acqua e cioè quando ha un peso specifico uguale a quello dell'acqua.
Un corpo più leggero dell'acqua s'immerge fintantochè il suo peso complessivo uguaglia quello del liquido spostato dalla parte del corpo immersa.
In formule avremo:
FA=pp V,
dove FA è la forza di Archimede pp è il peso specifico del fluido e V il volume del corpo immerso.
Sarebbe interessante chiedersi perchè i sommergibili riescono sia a galleggiare che ad affondare.
I sistemi usati per fare immergere, emergere o, in generale variare di quota un sottomarino o un sommergibile sono essenzialmente due:
uno statico , fondato sul bilanciamento tra il peso del sommergibile e la spinta al galleggiamento che esso riceve in base al principio di Archimede
uno dinamico , che sfrutta, quando il sommergibile è immerso ed in moto, la portanza dei suoi timoni di profondità .
Come ogni corpo immerso in un liquido, il sommergibile è soggetto principalmente a due forze:
la forza peso, diretta verticalmente dall'alto verso il basso
la spinta idrostatica, diretta verticalmente dal basso verso l'alto e di intensità pari al peso del volume del liquido spostato (nel nostro caso, acqua marina).
Per far immergere un sommergibile si deve aumentarne il peso in modo che esso superi in intensità la spinta idrostatica.
Questo si ottiene immettendo acqua marina in appositi compartimenti allagabili ("casse"). Ciò fa aumentare il peso del sommergibile, che tende quindi ad immergersi.
Per far riemergere il battello basta espellere l'acqua da una delle casse (la cassa emersione) immettendovi aria compressa, prelevata da apposite bombole (interne allo scafo). L'alleggerimento dovuto alla sostituzione della zavorra d'acqua nella cassa emersione con aria, consente al sommergibile di portarsi in "affioramento" (vale a dire con la sola torretta fuori dall'acqua). In questo assetto è possibile aspirare aria dall'atmosfera e pomparla dentro alle casse ancora allagate, diminuendo ulteriormente il peso del sommergibile e portandolo così completamente in superficie.
Ciao dal vostro vincenzo.

martedì 16 settembre 2008


Per navigare abbiamo visto come sia utile la somma vettoriale.
Vediamo nello specifico come ottenerla.
Per comodità è possibile definire con origine l'estremo del vettore non munito di freccia e con estremo superiore quello che reca la freccia. Occorre notare che l'origine non è il punto di applicazione perché si parla ora di vettori liberi.
Per sommare due vettori è sufficiente far coincidere l'origine di uno con l'estremo superiore dell'altro: la somma è data dal vetture che ha origine coincidente con l'origine rimasta libera ed estremo superiore coincidente con quello rimasto libero (fig. 3).


Fig 3


Se la somma riguarda più di due vettori, la regola non cambia ricordando la validità delle proprietà commutativa e associativa della somma (fig. 4).


Fig 4

giovedì 11 settembre 2008

humour matematico!

Anche se non è pertinente con il nostro blog queste vignette sono bellissime:



Chi riesce a risolvere questo limite riceverà in omaggio un simpatico regalo.


Il romanticismo della matematica:










Potenza del pensiero :



La numero uno:



Chiunque volesse aiutarmi a fare una raccolta invii una mail a questo indirizzo:
ciao dal vostro amico abel79

sabato 6 settembre 2008

LA FORZA!

Quando abbiamo parlato di portanza abbiamo fatto cenno alla FORZA.


Bene in questo post cercheremo di spiegare che cosa è da un punto di vista fisico partendo da alcuni piccoli esempi.

Pensiamo ad un calciatore al momento in cui calcia la palla o ad un giocatore di pallavolo al momento in cui effettua una battuta , bene questi sono due semplici gesti che richiedono uno sforzo(FORZA) per essere compiuti.





Oppure potremo pensare al tiro alla fune

in questo caso chi avrà più FORZA vincerà.






Nessuna definizione meglio di questi esempi può descrivere cosas è una forza.L'intuizione e la semplicità cari ragazzi rimangono ancora il miglior modo per capire fisica e matematica.

A tal proposito vi consiglio un libro di un premio nobel per la fisica, Richard P. Feynman , dal titolo "Sta scherzando Mr. Feyman" ,vedrete che trasformerete il vostro odio per la matematica e la fisica in un amore viscerale.
Ma torniamo a noi, cerchiamo di dare una definizione più rigorosa di forza.
Precisamente,ogni causa che modifica o tende a modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo è detta FORZA.
Bene , fin qui tutto semplice, basti pensare a una scotta ,quando la cazziamo applicchiamo una forza alla scotta.








Una forza è una grandezza vettoriale quindi per essere determinata ha bisogno di un MODULO , INTENSITA' E VERSO. Inoltre determinante per definire la forza è il suo punto di applicazione



Vediamo ora operativamente come si calcola una forza, ciò ci può essere utile per fare dei confronti tra due forze.La forza è uguale a :


MASSA(kg)*ACCELLERAZIONE(m/s2) .

Ora che abbiamo visto che cosa è e come è definita una forza possiamo passare ad analizzare i vari tipi di forze che esistono e precisamente sono di quattro tipi:


  1. la forza gravitazionale dovuta alla gravità.

  1. la forza elettromagnetica dovuta alle interazioni tra atomi .

  1. la forza nucleare forte dovuta all'interazione tra protoni e neutroni.
  2. la forza nucleare debole forza nucleare che agisce su le coppie di particelle elementari.

Nella vita come nella vela la forza è onnipresente,potremo definirla come il "MOTORE" di ogni cosa.

ciao dal vostro vincenzo










sabato 23 agosto 2008

Splendido bronzo di Diego Romero nel Laser

Dal mare di Qingdao si attendevano altre barche azzurre ai vertici delle classifiche mondiali come i 470 o i 49er dei fratelli Sibello sfortunati quarti, emerge invece Diego Romero non considerato nei pronostici della vigilia.

Il vento quasi nullo di Qingdao regala all'Italia della Vela la prima medaglia di queste Olimpiadi: arriva da Diego Romero nella classe Laser dove, in settimana ha saputo sfruttare al massimo le opportunità offerte quando il vento era debole, e nella Medal Race, presentatosi alla partenza quinto è risalito in classifica sino al terzo gradino del podio.

Immolatasi in partenza la Svezia, seconda in classifica prima del via, che sceglie la tattica suicida di marcare Goodison, il britannico destinato alla medaglia d'Oro, Romero sceglie gli aliti giusti di vento e riesce ad essere davanti al Portogallo, condizione per ambire ad una medaglia. Condizione necessaria ma non sufficiente poichè per il Bronzo è necessario che qualcuno si inserisca tra il Laser italiano e quello portoghese. Lo fa l'argentino Alsogaray ed arriva l'inattesa medaglia di Bronzo.

Sensini, argento capolavoro

Nella vela, specialità Rs:x, Alessandra conquista il secondo posto alle spalle della cinese Jin Yan: è la quarta medaglia olimpica dopo l'oro di Sydney e i bronzi di Atlanta ed Atene.

Non è bastato ad Alessandra Sensini vincere la medal race corsa con quasi 10 nodi di vento andati a calare sul finale, per portare a casa la medaglia d’oro. La surfista grossetana è medaglia d’argento senza rimpianti nella classe RS:X perché la cinese Jian Yin con un grande recupero dopo una cattiva partenza è riuscita a piazzarsi al terzo posto alle spalle dellìinglese Shaw. La Sensini ha tagliato il traguardo alle 13 e 45 locali. Un solo punto divide le due atlete nella classifica finale.

PENALITA' DECISIVA - Alla penultima boa del percorso prima del traguardo la Sensini sembrava avere la medaglia d’oro al collo. Prima del via aveva 5 punti da recuperare sulla cinese e in quel momento tra l’italiana e la cinese navigavano sia l’inglese Shaw che la spagnola Alabau. Nella medal race il punteggio è doppio, quindi la cinese in quel momento era un punto dietro la Sensini. Nel passaggio in boa però la spagnola tentava un improbabile “sorpasso” ai danni dell’inglese. Lei stessa richiamava l’attenzione della giuria che seguiva a pochi metri. La mossa si rivelava un clamoroso autogol per l’Alabau, ma soprattutto costava alla Sensini l’oro perché la giuria costringeva la spagnola alla penalità (un giro su stessa) grazie alla quale la cinese riusciva a superarla. Impotente la Sensini osservava tutto. Per la Yin il terzo posto valeva appunto l’oro con un solo punto di vantaggio sulla Sensini e l’inglese Shaw prendeva il bronzo, 5 punti oltre la poppa dell’italiana.

SENZA RIMPIANTI
- Appena scesa a terra la Sensini ha trovato ad accoglierla Diego Romero, ieri bronzo nei Laser, insieme hanno fatto il tradizionale bagno, prima materiale nel porto, poi di gioia, circondata dall’affetto del resto della squadra italiana. “Non ho rimpianti - ha detto subito dopo la Sensini - ho dato il massimo e ho vinto la regata, il resto non dipendeva da me”. Alla Sensini, vincitrice dell’oro a Sydney e della medaglia di bronzo a Savannah (1996) e Atene (2004), mancava l’argento nella sua privata collezione di medaglie olimpiche. “Questo ne fa - ha detto commosso il presidente della Fiv Sergio Gaibisso - la più grande velista italiana di tutti i tempi”. E’ la terza volta nella storia che l’Italia vince due medaglie nella stessa edizione dei Giochi: era accaduto anche ad Acapulco 1968 e a Sydney 2000.

sabato 2 agosto 2008

FINALMENTE....... VACANZE

cari colleghi e cari amici fimalmente anke per me è giunto il momento delle meritate vacanze.
auguro anke a voi di trascorrere vacanze indimenticabili e soprattutto rilassanti in vista del secondo ed infernale anno della SSIS.

ROODIN HUGO vi saluta.